La bomba d’acqua che si è abbattuta su Favara nella mattinata di mercoledì 1 ottobre, oltre alla tragedia della scomparsa di Marianna Bello, ha causato anche danni all’intero territorio comunale con allagamenti, smottamenti in diverse zone del centro abitato di Favara e della periferia.
Proprio per l’eccezionalità dell’evento ed anche per il fatto che il Comune di Favara non dispone di risorse finanziarie necessarie per fare fronte alla riparazione delle strutture pubbliche o ad uso pubblico danneggiate, la Giunta comunale del sindaco Antonio Palumbo, ha deliberato di chiedere agli organi competenti, regionali e statali, la Dichiarazione dello Stato di calamità naturale, al fine di poter attuare i necessari interventi per favorire la ripresa delle normali condizioni di vita nelle zone maggiormente colpite dallo straordinario evento meteorologico.
“Gli effetti prodotti dalla straordinaria precipitazione hanno interessato l’intero centro abitato – si legge nell’atto deliberativo – le aree maggiormente colpite sono state quelle che per effetto di condizioni geomorfologiche si sono allagate in quanto poste a quote inferiori rispetto a quelle circostanti. La viabilità urbana ed extraurbana è stata gravemente danneggiata per effetto di smottamento e crolli delle opere d’arte connesse alle infrastrutture stesse. Ingenti quantitativi di fango e detriti si sono riversati sulle sedi stradali – viene evidenziato nella richiesta – che hanno causato ulteriori pregiudizi alla viabilità nonché disagi alla popolazione”.
Situazioni che hanno indotto il sindaco Antonio Palumbo, a chiedere un interessamento particolare al Dipartimento nazionale della Protezione civile, al Ministero degli Interni, alla Presidenza della Regione Siciliana, ed agli uffici regionali preposti, per valutare la dichiarazione di Stato di Calamità naturale per il territorio di Favara.
