Come in un diario, giorno dopo giorno, i soccorritori annotano le operazioni fatte, i risultati raggiunti, le cose da fare e la programmazione da seguire.
Oggi è il dodicesimo giorno da quando Marianna Bello la giovane mamma di Favara è stata travolta dalla furia delle acque in piazza della Libertà ed è stata trascinata nel canalone di convogliamento delle acque piovane. Da allora è scattata la grande e complessa macchina dei soccorsi che ha messo in campo centinaia di uomini e donne dei vari Corpi dello Stato, volontari e con loro anche parenti ed amici della giovane mamma, tutti a cercare, scandagliare prima quel maledetto canalone e poi il vallone, movimentando fango, svotando laghetti, prosciugando pozzetti e condotte.
Questa mattina i tecnici di AICA , la Protezione civile ed i Vigili del fuoco hanno prosciugato un vecchio e dismesso pozzetto per poi entravi dentro per ispezionare ogni centimetro, purtroppo senza alcun risultato. Altre squadre continuano a percorrere il vallone, tra canneti e pozzanghere che rallentano ma non fermano la ricerca. Ieri c’è stato il contributo dell’associazione cacciatori e domani si attende il ritorno dei cani molecolari dei Carabinieri della speciale unità della Toscana, che riprenderanno dove avevano interrotto nei giorni scorsi.
Il diario delle ricerche si aggiorna di ora in ora e si spera di chiuderlo con il ritrovamento di Marianna
