Si terrà sabato 20 settembre 2025, presso la Sala Zeus del Palacongressi di Agrigento, la Terza Giornata AIPAMM, organizzata dall’Associazione Italiana Pazienti con Malattie Mieloproliferative.
L’evento sarà un’occasione di confronto su temi centrali per i pazienti affetti da neoplasie ematologiche rare, come le neoplasie mieloproliferative croniche (MPN), ancora oggi prive di cure risolutive. Durante la giornata si parlerà di nuovi approcci terapeutici, della necessità di colmare le disomogeneità regionali nell’accesso alle cure, e della costruzione di una vera e propria ematologia del territorio, capace di garantire assistenza anche nelle aree più periferiche.

“In un campo come quello delle neoplasie rare,” – spiega Antonella Barone, presidente di AIPAMM – è fondamentale assicurare l’accesso a cure innovative e a sperimentazioni cliniche anche a chi vive lontano dai grandi centri. È un principio di equità, ma anche di efficacia.” Barone ha inoltre voluto ringraziare il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, che ha reso disponibile la Sala Zeus del Palacongressi.
Le neoplasie mieloproliferative croniche – trombocitemia essenziale, policitemia vera e mielofibrosi – sono patologie di diversa complessità che colpiscono il midollo osseo e comportano, spesso, un decorso lungo e difficile. Non esistono ancora terapie risolutive, ma negli ultimi quindici anni sono stati introdotti farmaci in grado di migliorare la qualità della vita, tutelare la fertilità nei pazienti più giovani e, nel caso della mielofibrosi, ridurre il ricorso alle trasfusioni.
Su questo tema è intervenuta anche la, membro del Consiglio Direttivo e del Comitato Scientifico di AIPAMM: “I pazienti con queste patologie affrontano terapie che possono durare tutta la vita, spesso iniziate in giovane età – dice la dottoressa Stella Impera, ematologa – Le ricadute di una diagnosi così complessa riguardano non solo il quadro clinico, ma anche l’equilibrio psico-fisico, le relazioni, la progettualità. Tutti aspetti che devono essere inclusi nel percorso di cura.”
Il convegno vedrà la partecipazione di clinici, ricercatori, istituzioni e associazioni, uniti dall’obiettivo di costruire un’ematologia di prossimità capace di rispondere in modo integrato e omogeneo ai bisogni delle persone con patologie ematologiche rare.
