Un tavolo tecnico con all’ordine del giorno il dissalatore mobile di Porto Empedocle si è tenuto ieri in Prefettura ad Agrigento.
Sulle risultanze si registra l’intervento della parlamentare del M5S, l’empedoclina Ida Carmina: “Permangono forti perplessità, inoltre, l’opera non scongiurerà l’emergenza idrica dell’estate 2025, contrariamente a quanto assicurato dal Presidente Schifani, il dissalatore non sarà pronto entro l’estate”.
Per l’on. Carmina l’incontro è stato comunque proficuo, “quantomeno per aver chiarito molti dubbi grazie alla presenza degli enti preposti e coinvolti”. Presenti all’incontro il Commissario per l’emergenza idrica nazionale Dell’Acqua, esponenti di Siciliacque, dell’Autorità di Sistema Portuale, della Capitaneria di porto e l’Assessore di Porto Empedocle. “È stato possibile ottenere risposte concrete sul nascente dissalatore mobile e sul revamping del vecchio impianto in zona ASI, che dovrebbe essere la soluzione definitiva – ci dice l’on Carmina – particolare attenzione è stata posta sul tema delicato dello scarico della salamoia, che, contrariamente a quanto qualcuno sembra voler minimizzare, non è semplice sale che si scioglie in mare, ma contiene agenti chimici inquinanti, con potenziali ripercussioni sulla salute umana e sull’ecosistema marino, già minacciato dall’aumento della salinità”.
La parlamentare empedoclina ha chiesto che lo scarico venga realizzato per intero e non a pochi metri dalla costa, come previsto nella cosiddetta “prima fase”, e procedere subito con la condotta da 800 metri. La deputata ha inoltre sollevato la questione dei danni alle attività commerciali empedocline, causati dalle tubazioni che hanno sventrato le strade del centro e creato gravi disagi alla viabilità nel periodo estivo di massima attività turistica, ricevendo un’apertura da parte del Commissario Dell’Acqua in merito ad eventuali ristori.
“Dall’incontro è emerso un dato certo – conclude Ida Carmina – il dissalatore mobile di Porto Empedocle non sarà operativo entro l’estate in corso, contrariamente a quanto dichiarato frettolosamente dal Governo regionale. Non garantirà quindi i 96 litri al secondo promessi, né contribuirà a risolvere l’emergenza idrica per il territorio agrigentino in questo periodo”.
